fertilità femminile

Alimentazione e fertilità femminile

La fertilità femminile è influenzata da diversi fattori fin dall’età scolastica. Vediamo nel dettaglio quali sono:

Età

Il picco di fertilità femminile va dai 20 ai 30 anni. Il numero di ovociti (cellule riproduttive femminili) presenti nelle ovaie è determinato alla nascita, e non è rinnovabile nel tempo. Dopo i 30 anni gli ovociti invecchiano progressivamente, dopo i 38 anni aumenta il rischio di concepire figli con gravi patologie. La malnutrizione e il tabacco sono fattori che accelerano il processo di invecchiamento degli ovociti. Quando la qualità degli ovociti rimasti è così bassa da non permettere la nascita di un bambino sano, subentra la menopausa.

Peso

Il sovrappeso è la causa principale dell’ipofertilità acquisita. Infatti, il tessuto grasso produce molecole anti-infiammatorie e ormoni che influenzano negativamente l’equilibrio ormonale della donna. Di conseguenza, nella donna può portare ad un aumento dell’insulina, insulino-resistenza, cicli mestruali anovulatori, alterazione della qualità ovarica. Inoltre, l’obesità impatta negativamente la qualità degli ovociti destinati alla PMA (percorso di fecondazione medicalmente assistita) e sull’embrione da impiantare in utero. Come il sovrappeso, anche il sottopeso ha un impatto negativo sulla fertilità, soprattutto se deriva da diete ipocaloriche e sport eccessivo. Nelle donne sottopeso la qualità ovarica è inferiore rispetto alle donne normopeso, il fluido ovarico potrebbe essere più infiammato e con minor contenuto vitaminico. Le autorità mondiali della salute consigliano, sia alla donna che all’uomo, di raggiungere un peso corporeo adeguato prima di cercare una gravidanza; nel caso della donna è fondamentale il raggiungimento della massa grassa corporea intorno al 22%.

(puoi calcolare il tuo peso ideale qui https://www.salute.gov.it/portale/nutrizione/dettaglioIMCNutrizione.jsp?lingua=italiano&id=5479&area=nutrizione&menu=vuoto)

Fumo e alcol

Il tabacco nella donna aumenta il rischio di aborti spontanei, menopausa precoce, minore risposta alla stimolazione ormonale nel percorsi di PMA. Il tabacco, infatti, danneggia la fertilità perché determina stress ossidativo nelle cellule, alterazione degli equilibri ormonali, vasocostrizione. Per quanto riguarda l’alcol, esso influenza l’ovulazione , diminuisce la qualità ovarica, affatica il fegato, che è l’organo principale della metabolizzazione degli estrogeni. Una quantità di alcol significativa è quella di 3-4 unità a settimana.

Caffeina

alimentazione e fertilità

L’effetto della caffeina sulla fertilità, non è ancora del tutto chiara, ma si ipotizza che possa limitare la fertilità soprattutto in associazione con tabacco e\o alcol e se bevuto con lo zucchero. La caffeina può influenzare negativamente l’ovulazione, aumentare il rischio di fibromi uterini, che a loro volta limitano la fertilità, ridurre la qualità degli ovociti durante i percorsi di fecondazione assistita. La quantità di caffè al giorno ritenuta “sicura” è di 2-3 caffè al giorno, ma nelle donne con problemi di fertilità si consiglia di non superare i 2 caffè al dì. Bisogna fare attenzione, però, all’effetto accumulo, perché la caffeina non è presente solo nel caffè ma anche nel tè nero, cioccolato fondente e bevande tipo Cola.

Sedentarietà e sport

alimentazione e fertilità

La sedentarietà non aiuta a mantenere un peso corporeo ideale, anzi ci predispone al sovrappeso e quindi alle conseguenze già sopra citate. L’attività fisica è positiva alla salute, al peso corporeo e alla fertilità perché contrasta l’intolleranza glucidica e l’insulino-resistenza, migliora l’apparato cardiovascolare, l’ossigenazione dei tessuti, migliora l’umore. Quando però l’attività fisica è eccessiva, senza un programma ben strutturato da personale competente, sottopone l’organismo a uno stress ossidativo e diventa trigger per l’amenorrea (assenza di ciclo mestruale) se non è ben controbilanciato da un introito energetico e nutritivo adeguato. Gli effetti negativi dello sport sono assolutamente reversibili, è importante affidarsi a professionisti preparati e competenti.

Inquinanti ambientali e interferenti endocrini

L’inquinamento delle città in cui viviamo influenza negativamente il nostro stato di salute e la nostra fertilità. Il consiglio che mi sento di dare è di concedersi quanto più tempo possibile, di stare nella natura, lontani dalla città. Degli interferenti endocrini avevo già parlato in questo articolo che ti invito a leggere, https://flaviacravottanutrizionista.it/interferenti-endocrini-e-fertilita/

Stress

Purtroppo anche lo stress influenza negativamente la fertilità. Infatti, quando siamo sotto stress psico-fisico per lungo periodo si verifica una alterazione del metabolismo steroideo. Precisamente, il nostro organismo tende a produrre una maggiore quantità di cortisolo, ormone responsabile a contrastare gli effetti negativi sul corpo da parte dello stress. La molecola di partenza per la sintesi del cortisolo è la stessa utilizzata per la sintesi di estrogeni e progesterone, ovvero il colesterolo e successivamente il pregnelonone (da qui, il “furto di pregnenolone”). Per questo motivo, in caso di stress cronico, la produzione degli ormoni sessuali femminili potrà essere compromessa; diventa quindi essenziale garantire un giusto apporto nutritivo ed energetico e praticare delle strategie anti-stress. Alle donne sotto stress per lunghi periodi, consiglio sempre di praticare dello yoga, pilates, meditazione, training autogeno e qualunque attività possa servire per rilassarle.

Patologie

Diverse sono le patologie che possono limitare la fertilità:

  • Malattie sessualmente trasmesse (ad esempio la Clamidia)
  • Patologie cromosomiche o genetiche (ad esempio sindrome di Turner)
  • Malattie organiche dell’apparato genitale femminile (endometriosi, fibromi, danni alle tube ecc.)
  • Patologie Tiroidee
  • Patologie autoimmuni (LUPUS, artrite reumatoide ecc.)
  • Squilibri ormonali (amenorrea, sindrome dell’ovaio policistico, adenomi, insulino-resistenza ecc.)

Alimentazione

Se ci soffermiamo a pensare che il nostro organismo si tiene in vita grazie a ciò che mangiamo e ciò che beviamo, diventa automatico capire quanto l’alimentazione possa influenzare la nostra salute in generale e anche la fertilità femminile. L’alimentazione, infatti, può essere un valido supporto alla fertilità femminile e maschile. Nel dettaglio, l’alimentazione a supporto della fertilità femminile dovrebbe essere caratterizzata da:

alimentazione e fertilità
  • Ricco apporto di vitamine e minerali, in particolare Vitamina A, C ed E, rame e zinco. Le fonti alimentari principali sono frutta e verdura, in particolar modo agrumi, kiwi, ananas, frutti di bosco, pomodoro, carote, zucca, e verdure a foglia verde.
  • Giusto rapporto tra omega-3 e omega-6 da pesce azzurro, salmone, molluschi, uova, frutta secca, olio extravergine di oliva.
  • Dieta a basso indice glicemico e insulinemico (preferendo fonti integrali di pane, pasta e cereali in chicchi) e ad alto contenuto di acidi grassi polinsaturi per favorire un’equilibrata secrezione di insulina
  • Adeguato apporto proteico nei pasti principali (colazione, pranzo e cena) con prevalenza di fonti di proteine nobili, quindi carne, pesce e uova. Le proteine infatti, aiutano a stabilizzare i livelli glicemici e insulinemici post-prandiale. Le fonti proteiche inoltre, sono anche veicolo di micronutrienti importanti per la fertilità come calcio, ferro, zinco e selenio. Ci tengo a soffermarmi sulla qualità di queste fonti alimentari, caratteristica che può fare la differenza! Bisogna evitare la carne di allevamento intensivo e preferire allevamenti all’aperto o biologici; lo stesso vale per l’uova, meglio preferire quelle biologiche; riguardo al pesce, l’ideale sarebbe quello pescato in mare e non quello di allevamento.
  • Limitare latte vaccino e derivati, non per il loro contenuto di grassi e lattosio, ma per la loro capacità di stimolare la sintesi di insulina post-prandiale.

Un occhio di riguardo ai grassi

Le molecole grasse provenienti dall’alimentazione sono fondamentali per la produzione di ormoni sessuali femminili. Infatti, diete ipocaloriche e a basso contenuto di grassi, sono controproducenti e dannose per la fertilità femminile. Donne con sottopeso e percentuale di massa grassa inferiore al 20-22% avranno più difficoltà a concepire rispetto a donne normopeso. Le principali fonti di grassi dovrebbero essere: olio extra vergine di oliva, frutta secca, semi oleosi, burro Ghee, burro di cocco “estratto a freddo”, olio di semi di lino, avocado, uova, pesce di acqua fredda e pesce azzurro.

Conclusioni

Una dieta sana, con le caratteristiche sopra riportate, e uno stile di vita sano possono aiutare la fertilità sia femminile che maschile. Se stai cercando una gravidanza e questa fa fatica ad arrivare, o se ti hanno diagnosticato uno squilibrio ormonale che possa influenzare negativamente la tua fertilità, prova a capire cosa puoi migliorare nella tua vita. Chiedi supporto a professionale sanitario competente, lascia il fai da te.

Bibliografia

AJ Ganskins, JE Chavarro-Diet and fertility: a review- Am Obstet Gynecol 2018 Apr; 218(4): 379-389

DE Broughton, KH Moley- Obesity and female infertility: potenzial mediators of obesity’s impact-Fertil Stenil 2018 Apr; 107(4):840-847

RJ Hart, V Jordan- Antioxidants for female subfertility- Cochrane Database Syst Rev 2017

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